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Realtà virtuale e Realtà aumentata: differenze

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Sarà capitato a tutti di sentir parlare di realtà virtuale e realtà aumentata. Ma di cosa si tratta? Per quali scopi nascono? In cosa sono differenti?

 

Per comprendere le differenze tra Realtà Virtuale e Realtà Aumentata occorre fare un passo indietro.

Negli ultimi anni la tecnologia ha subito un’evoluzione esponenziale, arrivando ad offrirci soluzioni non sempre semplici da comprendere e dalle potenzialità.

Con questa guida vorremmo fare un po’ di chiarezza in merito a due concetti che ci stanno molto a cuore e che rappresentano quanto di più imminente nel mondo della comunicazione, della condivisione di informazioni.

Concedeteci però, prima, una breve ed affascinante digressione sull’importanza della trasmissione di dati, di contenuti informativi.

Prendendoci una licenza poetica, potremmo dire che l’Universo intero, ogni atomo che lo compone, ruota attorno al concetto di trasmissione di informazioni.

Tutto quello che percepiamo attraverso i nostri sensi, appartiene ad un flusso; parte da un ipotetico punto A ed arriva ad un ipotetico punto B.

Tutti apparteniamo ad un enorme processo evolutivo che fonda le sue radici, i suoi principi scientifici, sullo sviluppo, sul moto, sulla crescita, che in fondo non è altro che uno spostamento a livello temporale e spaziale di materia e informazioni.

Si tratta di concetti, a tratti e per molti astratti ma che rappresentano quanto di più concreto si possa immaginare.

La ricerca degli ultimi 100 anni ha concentrato gran parte delle sue energie nel comprendere e nello spiegare tali assunti, provando a svilupparli, ad ampliarli e a farli crescere.

Le risposte ed i risultati non si sono fatti attendere. Abbiamo assistito a quella che è stata definita una Rivoluzione Tecnologica e Digitale senza rendercene conto.

Ne facciamo parte ormai. La tecnologia è entrata prepotentemente nella via di tutti. Senza pretese e senza aspettative minimamente paragonabili ai risultati raggiunti.

Spesso, anzi, nella maggior parte dei casi, la ricerca ed i suoi scopi, mutano nel tempo, si modificano, crescono, si adattano ai tempi.

Prendiamo ad esempio la rete internet. Se si pensa alla sua storia ed ai motivi per cui è nata, chi avrebbe immaginato l’enorme importanza e centralità che oggi riveste nel quotidiano della quasi totalità del mondo?

Quanti usi di questa ragnatela di informazioni erano sconosciuti, quanti ne nascono e quanti ne nasceranno ancora?

L’uomo da sempre si pone domande e prova a darvi risposte. Con lo studio e con il tempo, queste arrivano; ma per nostra fortuna, diciamo noi, portano sistematicamente ed imprescindibilmente sotto braccio altri quesiti.

Fa parte della nostra natura. Siamo curiosi, vogliamo comprendere, superare i limiti dell’immaginabile e del possibile.

Arriviamo finalmente al dunque; tutto questo giro di parole, intorno ad entusiasmanti scenari passati, per arrivare ad oggi. Per raccontarvi e farvi conoscere alcuni dei risultati a cui l’uomo è arrivato.

 

Parliamo di realtà virtuale e realtà aumentata: due facce della stessa medaglia

Realtà Virtuale e Realtà Aumentata sono termini spesso, erroneamente, confusi ma che rappresentano due tipi di tecnologia dall’approccio molto differente.

Per entrambe l’idea di base è quella classica della trasmissione di informazioni, ponendo non più la macchina ad uso umano, ma rendendola parte integrante di un’attività.

Due parallelismi che si distaccano, però, nell’esperienza di fruizione, o meglio nel contenuto.

Spieghiamo meglio questi due concetti.

 

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Realtà Virtuale

La realtà virtuale nasce per offrire un’esperienza totalmente immersiva. Si fonda sul principio di portare chi ne fruisce all’interno di uno scenario più o meno realistico e fargli percepire a livello sensoriale un’esperienza, quanto il più simile possibile alla realtà.

Come se si fosse dentro a quel flusso di informazioni.

Anche se tale tecnologia è arrivata al grande pubblico nell’ultimo decennio, i primi esperimenti risalgono già agli anni ’60, quando Ivan Sutherland e Bob Sproull misero a punto il primo visore VR; una soluzione abbastanza primitiva, con grafica in wireframe.

Bisognerà, però, attendere il 1989 perchè sia coniato il termine Virtual Reality, ad opera di Jaron Lainer, uno dei pionieri del settore.

La caratteristica principale della Realtà Virtuale sta quindi nella creazione di una realtà immersiva totalmente alternativa a quella che viviamo.

L’esperienza immersiva ha luogo grazie ad un visore che ci isola totalmente da ciò che ci circonda, portandoci in uno scenario realizzato graficamente. Il visore trasmette all’occhio umano delle immagini che pi il cervello elabora e converte in percezione spaziale.

Gli usi della realtà virtuale sono vari; l’intrattenimento ludico è forse il più immediato e ci porta subito a pensare ai videogiochi di ultima generazione. Non si tratta però dell’unico ambito di utilizzo.

La realtà virtuale sta rappresentando una validissima alternativa alla formazione tradizionale, a distanza e non, permettendo un coinvolgimento senza eguali ed offrendo la possibilità di assimilare nozioni con estrema facilità. Si pensi alla possibilità di poter studiare il corpo umano osservandolo in tre dimensioni, ‘toccandolo’, ‘facendone parte’.

Tutto risulta più semplice e veloce con la realtà virtuale. Le informazioni coinvolgono il cervello e vi si imprimono.

La realtà virtuale accorcia le distanze, non solo del tempo, ma anche dello spazio. Offre la possibilità di interagire e prendere parte ad una stessa ‘esperienza immersiva’ a persone fisicamente distanti.

Infine,  negli ultimi anni, anche la medicina, con le dovute cautele, ha introdotto la realtà virtuale nei suoi canali di formazione, riconoscendone a pieno titolo l’efficacia.

Realtà Aumentata

La Realtà Aumentata, invece, si basa su diverso fine e funzionamento.

L’origine coincide grossomodo con quella della realtà virtuale. I primi occhiali AR furono messi a punto nel 1968 da Ivan Sutherland. Sarà però negli anni ’90 che si affermerà una visione chiara di come dispositivi portatili, Internet e GPS possano integrarsi in un unico sistema volto allo sviluppo di un dispositivo unico, capace di aumentare ed arricchire di informazioni il mondo che ci circonda

Siamo arrivati al punto cruciale. Come avrete compreso, sta qui la differenza fondamentale tra realtà virtuale e realtà aumentata.

Mentre la prima isola dall’ambiente circostante, la realtà aumentata si integra ad esso. Necessita che chi ne fruisce mantenga un contatto visivo con il mondo reale, al quale aggiunge informazioni e dati preziosi e pertinenti, ritenuti utili, aiutando l’utente ad elaborare spazio, concetti, azioni complesse.

La prima tecnologia che ha permesso di fruire della realtà aumentata è stata quella degli HUD – head up display -; si tratta di caschi nati come strumento a supporto dei piloti di aerei militari. Servivano, appunto,  a fornire loro informazioni aggiuntive senza che questi distogliessero la loro attenzione dalla guida del velivolo.

La realtà aumentata è uno strumento, oggi, impiegato in modo trasversale, dalle simulazioni in ambito militare, al mondo motociclistico ed automobilistico, dalla formazione al supporto informativo in aree pubbliche.

L’implementazione della realtà virtuale col tempo è diventata più flessibile; ad oggi gli HUD non sono più, l’unico sistema per usufruirne. Basti pensare agli smartphone che vedono alcune funzioni di tale sistema integrate nella fotocamera ad esempio, consentendoci di visualizzare i posti di una certa rilevanza intono a noi, inquadrando semplicemente strade e palazzi, ad esempio.

Vasti campi di intervento, quindi, in cui la realtà aumentata si mette a supporto dell’uomo, fornendogli informazioni preziose che lo connettono allo spazio circostante.

Una vera integrazione uomo-macchina.

Ultima introduzione di Google nel campo della realtà aumentata, è stata la tecnologia TANGO, in grado di mappare in tre dimensioni lo spazio inquadrato, sovrapponendo ad esso oggetti virtuali.

Qui il passo verso il futuro. Verso la vera integrazione. Verso un nuovo concetto; quello di mixed reality, al quale dedicheremo senz’altro uno spazio tutto suo.

A conclusione, potremmo dire che grandi cambiamenti sono avvenuti, stanno avvenendo ed avverranno ancora, nel mondo della tecnologia a supporto dell’uomo.

Alcuni spaventano, sembrano lontani ed inafferrabili, ma siamo convinti che come tutte le cose diventeranno presente, prima o poi.

Come sempre, sta all’uomo rendere questi strumenti preziosi alleati.

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COMMENTS (2)

  1. Genericcialisonline

    Io ho avuto modo di provare per alcuni minuti un paio di visori. Premetto che non sono un appassionato di videogiochi e che per dare un giudizio uno dovrebbe provarlo per un tempo adeguato. Posso però dirti che la qualità mi ha impressionato. Il livello di immersione è molto elevato. Rimane il fatto che per uno che ti guarda da fuori rimani un pir#a con un affare in testa che agita le mani nel vuoto.

    1. Fabrizio

      Ciao, hai ragione, ormai la tecnologia di utilizzo della VR ha raggiunto alti standard almeno nella visione e nella percezione del suono. Esiste anche il modo per proiettare su un secondo monito tradizionale ciò che l’utente sta vivendo in quel momento sia sui sistemi Oculus e Htc sia su Samsung Gear Vr. In questo modo chi non indossa gli occhiali può condividere parte delle emozioni con l’utente impegnato nella realtà virtuale.

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