VR experience nei musei
VR Experience nei musei
Tecnologia che si fonde all’arte: il progetto VR experience di Karol Pomykała
VR Experience nei musei
Realtà Virtuale come esperienza unica ed immersiva in un mondo astratto VR Experience nei musei
”L’installazione One Direction consiste in una classica stampa a incisione su linoleum e tecnologia contemporanea rappresentata dalla realtà virtuale.Una contraddizione tra il reale e il virtuale, trasposizione della stampa analogica bidimensionale in un mondo tridimensionale generato dal computer.”
In questo articolo vogliamo condividere quella che si può definire la nuova frontiera dell’arte, intesa come suggestione e sperimentazione. VR Experience nei musei
Un nuovo modo di comunicare e trasmettere emozioni, permettendo di vivere un’esperienza immersiva nell’universo onirico, prima immaginato e poi messo su tela da un artista.
Parliamo di One Direction, il progetto del giovane artista Polacco Karol Pomykała; classe 1985, con base operativa a Varsavia ed un curriculum di studi artistici presso le migliori Accademie d’Arte di tutto rispetto.
Una delle ultime ricerche di Pomykala si è sviluppata proprio nella direzione della realtà virtuale.
Partendo dal suo progetto One direction, appunto, un’opera ad incisione su linoleum già di per sè estremamente suggestiva ed affascinante, l’artista ha voluto permettere, ai suoi fruitori, attraverso l’ausilio della vr e dei visori 360, l’esperienza di immergersi completamente all’interno della sua opera.
Un’immagine che ha preso vita, sviluppandosi in tre dimensioni a creazione di uno scenario nuovo ed unico in cui perdersi completamente. Un’ installazione diventata esperienza.
Il progetto è stato presentato in occasione dell’ esposizione triennale internazionale d’arte 2018 a Krakovia ed ha permesso a Karol Pomykała di ricevere numerosi riconoscimenti per il lavoro svolto.
”L’intera arte ritrae infinite figure che riportano singole caratteristiche. Grazie all’utilizzo della realtà virtuale lo spettatore entra nel mezzo della folla immergendovisi e diventando parte dell’installazione. Permette allo spettatore quasi di toccare l’arte, di sentire la sopraffazione e l’impotenza dell’individuo.”
Il pubblico dell’evento ha potuto vivere l’opera, entrando completamente e ‘fisicamente’ nell’immaginario dell’artista.
La realtà virtuale non solo come tecnologia fine a se stessa, ma come strumento per avvicinare le persone e supportarle nella trasmissione delle sensazioni, delle emozioni.
Comunicare coinvolgendo a dei livelli mai raggiunti prima. Accogliere e far entrare lo spettatore nel proprio mondo. Questa è l’arte ma questa è anche la tecnologia della realtà virtuale. VR Experience nei musei
L’emozione, la suggestione e l’empatia, sono sempre state e sempre saranno le chiavi di una comunicazione sincera, profonda, d’impatto e vincente.
Convinti che questa rappresenti solo una delle prime sperimentazioni di commistione artistica tra analogico e digitale in campo artistico, ribadiamo quanto l’apertura da parte di chi l’arte la produce, ma anche di chi la propone, sia importante.
Pensiamo a realtà museali, fondazioni ed istituti che mirano a promuovere la cultura artistica.
La tecnologia è presente ed è innegabile. L’evoluzione della comunicazione in ogni campo è così rapida da non rendersene quasi conto. Per intercettare chi a questo flusso appartiene, per avvicinarsi, restare al passo, è fondamentale aprirsi al nuovo, rinnovarsi.
Non si tratta di soppiantare o rinnegare un modo di comunicare la cultura e l’arte tradizionale, ma di dare una veste nuova e, perchè no, forse più coinvolgente ad un messaggio artistico, che per sua natura vuole emozionare.
Numerose le realtà museali che stanno introducendo experience di vr all’interno delle loro proposte, contribuendo ad un graduale e crescente riavvicinamento al ‘bello’ ed all’opera artistica di un pubblico che ne era lontano.
Sostenitori dell’arte, ma anche sostenitori della tecnologia, non possiamo che sperare nell’evoluzione di questo genere di mescolanza creativa.
In fondo tutto ciò che emoziona, è arte.
Se sei un artista, lavori in una realtà museale o in uno spazio espositivo e ti piacerebbe sapere di più su come la realtà virtuale potrebbe entrare nei tuoi progetti contattaci.
Noi di Visualpro 360 offriamo servizi di realtà virtuale completi e professionali, assistendo in tutte le fasi di sviluppo; individuazione del concept creativo, ripresa e montaggio, sviluppo applicativi software e fornitura hardware per la fruizione dei contenuti.
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Credit img. and video karolpomykala.com
LA VISITA VIRTUALE PER I MUSEI IN TEMPI DI EMERGENZA COVID
Tra le esperienze che non si possono improvvisare è l’offerta della visita virtuale del museo on-line nelle sue due varianti: la consultazione della collezione on-line, che ha sviluppato invece con successo la Pinacoteca di Brera in autonomia; oppure il tour virtuale, quest’ultimo non diffusissimo in Italia (si veda quello esemplare dell’Egizio di Torino dedicato alla mostra Archeologia Invisibile). È da segnalare, tuttavia, che numerosi musei italiani hanno sviluppato i loro tour grazie alla collaborazione con Google Arts and Culture, come la Galleria degli Uffizi.
Non ultimo, l’infrastruttura che consente di connettersi ha mostrato le sue debolezze e lacune, nella distribuzione sul territorio nazionale, ma non solo, anche sul carico della rete dati.
Mai come oggi un segnale da parte del Governo dovrebbe essere dato sulla distribuzione capillare del 5G; senza la disponibilità di connessione stabile, l’intera creazione di contenuti resta del tutto vana, come è stato evidente a chiunque stia conducendo esperienze di insegnamento via web in tempo reale.
Forse era necessaria un’occasione così straordinariamente drammatica per dare definitiva conferma teorica, attestata dalla pratica, che un museo è un’istituzione al servizio della società, in relazione con la comunità, locale e globale, e che proprio in questa relazione risiede la sua ragion d’essere. Tale relazione e connessione è al momento possibile solo attraverso i canali digitali.
Non era poi difficile da immaginare, data la maturazione nella museologia: essere dedicati al visitatore, e non alla collezione, significa che senza visitatore, a porte chiuse, non c’è museo e lo dico – sia ben chiaro – con tutto il rispetto per la funzione primaria della conservazione del patrimonio.
E infatti la funzione del museo si è, ancora una volta, assestata su messaggi sociali che nulla hanno a che vedere con gli oggetti conservati: l’hashtag #iorestoacasa, richiamo al rispetto delle regole a beneficio della comunità, è circolato sui social di tanta parte delle istituzioni culturali.


